Dalla Basilicata alla Boemia
Tre italiane in… no, non
in Algeri (anche se il loro sogno nel cassetto sarebbe portare la loro
performance in tutti i paesi del Mediterraneo). Intanto però si sono fermate,
per tre settimane, a Pilsen/Plzeň, ambasciatrici di arte e teatro italiano. Tutte e tre
vengono dalla Basilicata: Nadia Casamassima, attrice, e Stefania Clemente,
responsabile delle comunicazioni, da Matera, Angela Calia, danzatrice, da
Altamura.
| Stefania Clemente, Nadia Casamassima e Angela Calia (da sinistra) |
In questi giorni tengono un workshop di teatro-danza sul tema della disobbedienza,
ma hanno anche fermato le persone per strade per intervistarle, per far loro
delle domande, sempre sulla disobbedienza – intesa però non come ribellione. Domenica
prossima terranno una performance sulla stessa tematica, durante la quale
anche le persone del pubblico saranno stimolate a partecipare. Presenteranno
„Il decalogo della disobbedienza“, la cui prima regola è quella di non aver
paura.
Si trovano bene qui a Pilsen/Plzeň, sono state accolte
con gentilezza e simpatia. „Ma quanto silenzio c’è qui“, si meravigliano.
Infatti, loro sono creature del Sud, dove si è circondati da più rumore e dove
la gente non ha paura di dire il proprio nome ad alta voce. Come succedeva
invece qui, durante il loro workshop. Chissà cosa accadrà quando, durante la "disobbedienza amorosa", abbraccieranno e bacieranno le persone presenti?
Parlano della grande riservatezza che hanno riscontrato tra gli abitanti
del luogo – riservatezza che da una parte ammirano, dall’altra deplorano.
Neppure un uomo ceco che abbia cercato di avvicinarle, di fare una chiacchierata...
Così hanno diviso il loro soggiorno boemo tra zuppe („ma quante zuppe
buone!“) e lo stage di teatro-danza. Che si è svolto in un luogo straordinario,
realizzato in un tempo straordinariamente breve: dal settembre dell’anno
scorso, un triste e desolato deposito di autobus è stato trasformato in uno
spazio d’arte innovatore. Solo per la creazione di questo grandioso luogo
espositivo DEPO2015 (sul quale tornerò un altro giorno) Pilsen/Plzeň si merita il titolo di capitale europeo della
cultura.
| Sculture in metallo di Čestmír Suška |