martedì 4 agosto 2015

Camminata a Plöß/Pleš

Minestra all'aneto nel paese che non c'è più

Era da tanto che non mangiavo un piatto così gustoso. Ostriche francesi? Risotto italiano ai tartufi? Paella spagnola? No, niente affatto, nessuna specialità della cucina internazionale. Semplicemente una koprová polévka, una minestra boema all'aneto con funghi e patate. E da bere una birra. Finalmente una birra boema. Per una volta non dovevo mettermi subito al volante.

Leccornie boeme: minestra all'aneto e birra

Dove ho mangiato questa prelibatezza? Nella Hostinec na Pleši, la "Trattoria nei pressi di Pleš". E dove si trova? Veramente da nessuna parte. Perché il villaggio nei cui pressi si dovrebbe trovare la trattoria non esiste più. Come si può leggere su un cartellone nel fitto bosco, si tratta di un zaniklá obec, un "paese sparito". Come lo sono Jánska Huť/Johanneshütte, Stráská Huť/Strasshütten, Václav/Wenzelsdorf, Rabov/Rappauf e Mostek/Schwanenbrück. Tutti nelle immediate vicinanze, in un raggio di pochi chilometri, tanto che si potrebbero raggiungere facilmente con una camminata di alcune ore. Però sono tutti scomparsi, abbandonati nel 1945 dagli ex abitanti tedeschi e poi, dopo il 1950, demoliti dal regime comunista della Cecoslovacchia e rasi al suolo. Il motivo? Si trovavano in una striscia di terra vicina al confine, larga anche alcuni chilometri, chiusa da recinti e torri di guardia e controllata dai militari dove nessuno aveva il permesso di entrare né tanto meno di abitare. Località cancellate dalle carte geografiche, con appena un accenno su una Turistická mapa, una carta escursionistica in scala 1:50 000.

Una targa nel bosco al posto di un villaggio di mille abitanti
Perché mi interessano villaggi spariti, località che non esistono più? All'inizio degli anni Venti del Novecento, un mio zio era sacerdote a Plöß. Solo per pochi mesi, è vero, dall'ottobre del 1921 al luglio del 1922. Ma per me un valido motivo per guardarmi attorno nel paese che non c'è più.

Ho fatto una camminata partendo dal confine, da Friedrichshäng in Germania, una frazione di poche case nei pressi di Schönsee. Una mezz'ora abbondante su un sentiero piano e comodo, attraverso radi boschi e passando vicina ad ampi pascoli di mucche (dunque qualcuno ci vive ancora nelle vicinanze). Ho camminato fino alla trattoria "Na Pleši". E fino alla minestra all'aneto come l'avevo mangiata tante volte da bambina. Forse mi piaceva per questo. Ricordi d'infanzia, di piatti dipinti in ceramica, di profumi da cucina, di cibi semplici.

Oggi Pleš è un luogo abbandonato. Quando mio zio Adolf Rudy, giovane prete di 26 anni, vi faceva le veci del parroco, il villaggio era un noto e ben frequentato luogo di villeggiatura. Molta gente vi saliva da Praga per passare le vacanze in questa località abitata in prevalenza da tedeschi, fermandosi in uno dei tre alberghi. Il più elegante era il "Gasthaus Flor". A ricordo di questa locanda fu collocata una croce di ferro, qualcuno vi ha messo davanti dei ceri, come su una tomba,

Ceri a ricordo dell'albergo "Flor"

un'altra croce ricorda la chiesa del paese dove mio zio fu sacerdote,

A destra, accanto all'albero, la croce a ricordo della chiesa del villaggio di Plöß

e un albero mantiene vivo la memoria di un ex abitante del paese, un certo "Hebammer" che in realtà si chiamava Thomas Drachsler e viveva al numero civico 28. La sua casa si trovava lungo la strada principale del villaggio che all'inizio della Seconda Guerra Mondiale vantava ancora circa mille abitanti, probabilmente il più grande dei paesi spariti qui nella Boemia occidentale.

Un albero a memoria della casa abitata da un certo "Hebammer"

E la canonica? Dove si trovava? Certamente vicina alla chiesa. Forse qui?
 

Oppure qui?


Da quali case provengono le pietre, accumulate accanto alla trattoria "Hostinec na Pleši" da formare una specie di muretto della memoria?

E queste?



Le fondamenta della chiesa del cimitero sono state risistemate, con un robusto tavolo in pietra per celebrazioni liturgiche, il cimitero accanto, dai molti nomi tedeschi sulle croci, appare ordinato e ripulito.

Le fondamenta della chiesa cimiteriale di San Giovanni Battista a Plöß/Pleš

Dappertutto crescono bellissimi fiori ed erbe, quasi volessero ammantare questo luogo abbandonato e renderlo meno triste (e se a suo tempo fossi stata più attenta durante le lezioni di botanica saprei oggi anche i loro nomi):
 





Ma la nostalgia rimane. Nonostante birra e minestra all'aneto.


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