Tanto per cambiare ...
Ho da fare tante ricerche che oggi, sicuramente, non troverò il tempo per scrivere. La città di Pilsen/Plzeň e i suoi dintorni offrono tantissimo, storia e storie, monumenti e paesaggi. Basta guardarsi intorno per scoprire ad ogni passo delle cose sorprendenti, inattese, incredibili.
Così tanto per cambiare, inserisco oggi solo delle fotografie, senza un filo rosso tematico. Non vorrei che queste immagini andassero "perdute" perché probabilmente non le userò per illustrare o arricchire dei testi.
Nella cittadina di Horšovský Týn
l'interno di "Inkognito", un locale alternativo a Pilsen/Plzeň
nel castello di Nebílovy
sulla riva di uno dei miei amati fiumi
il "mio" paesaggio boemo dagli orizzonti ampi, aperti
e infine le linee aeree di filobus e tram a Pilsen/Plzeň che hanno un loro fascino grafico.
"Open up" è il motto di Pilsen/Plzeň capitale europea della cultura. Vorrei dirlo a tutti i visitatori: "Open up", "Apritevi", per girare con occhi aperti e vedere tutto ciò che li circonda.
Quiete per corpo e anima
Una domenica meditativa senza il giardino di meditaione
Domenica scorsa – era una calda giornata di giugno – volevo fare qualche cosa per il corpo e l'anima. Semplicemente riposare e abbondanarmi ai miei pensieri. Un post mi sembrava particolarmente adatto: il Giardino di meditazionea Pilsen/Plzeň. Una tranquilla passeggiata lungo il fiume Radbuza fino al portale d'ingresso del Meditační zahrada. Ma "Tady ne!" era lo spietato divieto della signora alla cassa mentre indicava in modo inequivocabile il cartello di divieto per cani: "Tady ne!", "Qui no!". E la capisco. Se tutti i proprietari di cani veniassero nel Giardino di meditazione...
Il portale del Giardino di meditazione a me precluso |
Così cerco in internet le necessarie informazioni su Luboš Hruška e la sua opera. Nato a Pilsen/Plzeň nel 1927 (dove sarebbe morto nel 2007), Hruška durante un tentativo di passare clandestinamente la frontiera, fu arrestato nel 1949 e condannato ad alcuni anni di prigione. Durante la permanenza in carcere conobbe un sacerdote e si convertì alla fede cattolica. Uscito di prigione, su un terreno di sua proprietà nel quartiere di Doudlevec, iniziò a creare un parco: con un giardino di meditazione sulle sofferenze di Cristo, una Via Crucis composta da dodici sculture in pietra e una cappella dedicata al santo Maximnilian Kolbe, realizzando in questo modo un monumento a tutte le vittime del male, oggi di proprietà della diocesi di Pilsen/Plzeň.
Una delle sculture create da Roman Podráyský per il giardino di meditazione |
Dunque niente giardino di meditazione per me (con il mio cane). Ma volevo passare una domenica meditativa. Rimaneva come alternativa una chiesa oppure un cimitero. Avevo visto delle fotografie veramente impressionanti fatte durante la devastante alluvione del 2002 e ero rimasta particolarmente colpita da foto aeree fatte dal Kostel svatého
Jiří,dalla chieesa di San Giorgio che emerge come un'isola dai minacciosi flutti allo sbocco dell'Úslava nella Berounka, nella parte settentrionale della città di Pilsen/Plzeň.
Come un'isola: la chiesa di San Giorgio con il cimitero durante la terribile alluvione dell'agosto 2002 a Pilsen/Plzeň |
Dunque prendo la macchina e vado a vedere questa chiesa che è considerata uno degli edifici religiosi più antichi di tutta la Boemia, essendo stata fondata ancora prima del 1000. Su una collina la chiesa più volte ricostruita, con il gotico coro e il barocco campanile. tutt'attorno ampi prati che invitano a prendere il sole. Ma sembra che gli abitanti di Pilsen/Plzeň abbiano altre mete per le loro gite domenicali. Solo poche persone in cerca di pace e alcuni instancabili ciclisti. Per il resto la radura è vuota.
Kostel svatého Jiří, la chiesa di San Giorgio |
Sgurdo attraverso il portale d'ingresso del cimitero |
Mi godo la vista delle acque. E guardando i fiumi che oggi scorrono tranquilli e pigri, penso che cosa ci doveva essere 13 anni fa quando tutti i quartieri di Pilsen/Plzeň situati in piano erano allagati.
La Berounka nei pressi della chiesa di San Giorgio |
Durante il viaggio di ritorno mi fermo in un restaurace per mangiare petto di pollo in pasta di patate, una specialità ceca. Bramboráky – tortei di patate, come dicono nel Trentino – sono tra i miei piatti preferiti, fino dall'infanzia. E ora so anche come riempirli di petti di pollo.
Come chiusura di una domenica assolutamente riposante poi un tramonto da fiaba, visto dal balcone della mia stanza.
Come chiusura di una domenica assolutamente riposante poi un tramonto da fiaba, visto dal balcone della mia stanza.
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