lunedì 13 luglio 2015

Ai piedi della Foresta Boema

Un cimitero allegro

Un bel cimitero.  Cristi crocifissi che a dozzine e come per chiedere aiuto tendono le braccia al cielo. Questa era la mia impressione quando in questi giorni – di ritorno da Dobrá Voda nei pressi di Hartmanice con lo straordinario altare di vetro nella chiesa di San Gunterio – ...

Il gruppo della crocifissione ...
... figure di santi ...
... e la scena dell'annunciazione dell'altare di vetro, realizzato nel 2001 dall'artista ceca Vladěna Tesařová per la chiesa di San Gunterio a Dobrá Voda

... giunsi nel villaggio di Javorná na Šumavě. Veramente volevo solo seguire le tracce di uno dei miei zii, il sacerdote Adolf Rudy. Adolphus Rudy è chiamato nel documento d'archivio che mi era stato inviato via e-mail da Václav Kubeš, vice-cancelliere ed archivista presso la curia di Budweis. Dove si legge: "Seewiesen, administrator interc. 1. maji – 30. novembr. 1926". Dunque, all'età di 32 anni mio zio aveva prestato servizio sacerdotale per alcuni mesi a Seewiesen. Qui a Javorná na Šumavě a sud di Klatovy, ai piedi della Foresta Boema.

Nel villaggio si stanno restaurando alcune case, la chiesa barocca di Sant'Anna, rivestita parzialmente in legno, si trova in buon stato. Poi la sorpresa quando metto piede nel cimitero. Alcune pietre tombali in marmo, solenni ed austere, con iscrizioni in lingua ceca. Ma poi, su tutta l'area cimiteriale, croci in ferro. Cristi in croce. A decine. Un effetto stupefacente.


Cristo crocifisso moltiplicato nel cimitero di Javorná na Šumavě

Ciò che aumenta la suggestione e che toglie alle croci il loro monito di memento mori è il fatto che la maggior parte delle tombe è senza nome. Sicuramente sulle croci si trovavano dei nomi tedeschi, i nomi degli ex abitanti tedeschi di Seewiesen/Javorná na Šumavě, cancellati poi dalle imtemperie, dal tempo o dal non voler ricordare degli abitanti ora cechi del villaggio.




Sono tanto stupita da questo boschetto di Cristi in croce che mi dimentico di contare le croci. Ma sicuramente sono una quarantina, forse una cinquantina. In un piccolo cimitero di un piccolo villaggio. Devono essere state realizzate in serie, in ghisa, con diversa colorazione secondo i desideri del committente. Sembrano quasi senza senso queste croci senza nomi su tombe non curate, in parte neppure più riconoscibili. Eppure dimostrano che non tutte le "cose tedesche" sono state cancellate dai Cechi che ora vivono qui. Un fatto che rallegra cuore e anima. Come il Cristo crocifisso moltiplicato. Verrebbe da sorridere se lo si può fare in un cimitero, in presenza dei morti. Io ho sorriso, protetta dalla macchina fotografica tenuta davanti al viso. Una donna che si trovava nel cimitero sicuramente non se ne è accorta. Cristo però sì. Ma lui, che tollera tutto, non si è scandalizzato.


La facciata, rivestita in legno, della chiesa di Sant'Anna a Javorná na Šumavě

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