giovedì 21 maggio 2015

E ancora l'espulsione

Un gesto di riconciliazione
Ieri sera stavo per inserire un nuovo post nel mio blog – e questa volta qualche cosa di "godereccio": sul mio caffè preferito a Pilsen/Plzeň e la mia bevanda preferita (che non è la birra – mi perdonino gli abitanti della città –, bensì il caffè turco). Però mi giunse una notizia da Radio Praga (e raccomando a tutti quanti volessero essere informati sulle "cose boeme" attuali e del passato di fare un abonnamento alle notizie trasmesse quotidianamente da Radio Praga, purtroppo non in italiano: www.radio.cz) – notizia che mi lasciò metà contenta e metà costernata. Annette Kraus, una giornalista di Radio Praga che cura le trasmissioni in lingua tedesca e che mi aveva intervistato recentemente a Pilsen/Plzeň, vi riporta due fatti che si riferiscono all'espulsione dei Tedeschi dei Sudeti nel 1945 (tematica che ho trattato già più volte nei miei posts precedenti).

Molto gradita la prima notizia, subito ripresa anche dai media in lingua tedesca. Il consiglio comunale di Brno, presieduto dal sindaco Petr Vokřál, ha approvato una "dichiarazione per la riconciliazione e il futuro" in cui si deplora l'espulsione forzata degli ex concittadini di lingua tedesca. Questo atto si riferisce in pimo luogo alla "marcia della morte di Brno" della fine di maggio 1945. In quell'occasione – così riporta Radio Praga – "migliaia di persone, sulla base del principio della colpa collettiva e a causa della loro lingua, furono costrette a lasciare a piedi la loro città". Circa 2.000 delle 20.000 persone espulse morirono durante questa marcia durata alcuni giorni.

Scioccante, o perlomeno sorprendente, era per me – che cerco sempre di pensare positivo e conciliante – l'altra notizia: secondo una recente indagine svoltasi in Repubblica Ceca, il 70 percento dei Cechi considera l'espulsione dei Tedeschi come "inevitabile", il 61 percento la reputa addirittura "giustificata". Le violenze commesse durante l'esodo da parte dei Cechi vengono condannate dal 78 percento delle persone interpellate, ma due terzi della popolazione ritengono "non necessario" che i Cechi si scusino per le vicissitudini di allora. Le giovani generazioni, tuttavia, pensano che l'espulsione non sia accettabile e che se ne debba discutere.

Un rappresentante della nuova generazione che si occupa criticamente con l'espulsione è il più volte citato fotografo ceco 31enne Lukáš Houdek. Qui una sua fotografia esposta attualmente a Praga, in una mostra dal titolo "Odsun/Espulsione".


Un ringraziamento dunque al sindaco di Brno, Petr Vokřá, nella speranza che questo gesto di riconciliazione non gli costi dei voti alle prossime elezioni – come era invece successo due anni fa alle elezioni per il presidente della Repubblica Ceca.  Karel Schwarzenberg, il candidato più accreditato, perse il ballottaggio (anche) per le sue dichiarazioni in favore di riconciliazione e comprensione. Dalle elezioni uscì vincente Miloš Zeman, l'attuale presidente ceco, che aveva rivolto aspre critiche a Schwarzenberg proprio per la sua disponibilità alla pacificazione.


www.radio.cz
E-Mail: cr@radio.cz

0 commenti:

Posta un commento